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L’importanza di fidarsi dei propri collaboratori

by Simone Renzi / Maggio 26, 2025
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Prima di decidere di intraprendere la strada tanto affascinante quanto impegnativa dell’imprenditoria, ho avuto la fortuna e il privilegio di lavorare in diverse grandi aziende o istituti di ricerca. In quegli anni, entrando come semplice collaboratore e crescendo passo dopo passo fino ad arrivare alle responsabilità dirigenziali, ho compreso profondamente il valore di sentire l’azienda come propria, quasi fosse una parte integrante di sé stessi.

Lavorare in realtà strutturate, organizzate in reparti con specifiche funzioni e responsabilità, mi ha insegnato il significato profondo di collaborazione e comunicazione: ciascun reparto, guidato da responsabili preparati, interagisce con la dirigenza, che a sua volta, dialoga con i vertici amministrativi o il CEO per individuare strategie comuni e condivise. Questa dinamica crea una rete vitale, in cui ogni nodo è essenziale e ogni decisione è frutto di condivisione e confronto.

Quando poi ho avuto la responsabilità di dirigere dei reparti, ho subito compreso che delegare non significava semplicemente distribuire compiti. Al contrario, delegare rappresenta un vero atto di fiducia, un potente riconoscimento delle competenze, delle capacità, ma soprattutto delle potenzialità di ogni persona.
Affidare a qualcuno un progetto o un compito significa dirgli implicitamente, e nel mio caso anche esplicitamente: “Io credo in te, credo nelle tue capacità di gestire questa responsabilità con competenza, passione ed entusiasmo”.
Questa dichiarazione, spesso silenziosa e non verbale, ha un impatto profondo e duraturo sull’autostima, sulla motivazione e sul senso di appartenenza al team da parte dei collaboratori.

Personalmente, non mi è mai piaciuto impartire ordini con tono imperativo. Non credo che l’autorità si costruisca imponendo, ma al contrario si conquista ascoltando, comprendendo e coinvolgendo gli altri.
Le mie riunioni preliminari, specialmente nella fase cruciale di avvio di nuovi progetti, sono note per essere particolarmente lunghe e dettagliate. Dedico tempo e attenzione a ogni singolo contributo, perché sono convinto che proprio in quelle ore di intenso confronto emergano idee brillanti e soluzioni innovative, frutto di una collaborazione autentica e sincera. Il tempo investito in questo modo non è mai perso, anzi rappresenta la migliore garanzia per il successo futuro del progetto.

È fondamentale accettare con umiltà che nessuno di noi possieda la verità assoluta, che nessuno di noi sia onniscente. Valorizzare l’idea di un collega, riconoscere apertamente il merito di chi propone soluzioni migliori delle proprie, significa dimostrare maturità, rispetto e leadership reale. Un Leader (notare la lettera maiuscola), a differenza di un capo (notare la lettera minuscola), è colui che non solo guida tecnicamente il gruppo, ma soprattutto lo ispira, lo sostiene emotivamente e lo rende coeso, senza darsi arie di superiorità solo per la sua posizione dipinta sull’organigramma aziendale. Il Leader deve ascoltare, comprendere, supportare e spiegare sempre il perché di ogni scelta, condividendo apertamente le proprie motivazioni e strategie.

Non ho mai preso una decisione senza spiegare ai miei collaboratori il percorso logico ed emotivo che mi ha portato a quella scelta. Condividere apertamente i ragionamenti alla base delle decisioni non è mai tempo perso, è invece un prezioso investimento in trasparenza e fiducia reciproca. I membri del team si sentono così coinvolti, rispettati e parte integrante di un obiettivo comune, percependo chiaramente che il loro contributo è fondamentale per il successo collettivo.

Credere e avere fiducia nelle persone che lavorano al tuo fianco è un percorso certamente non semplice e spesso accompagnato da rischi. Dare fiducia significa essere aperti alla possibilità dell’errore e dell’imprevisto, ma nel lungo termine, questo investimento genera dei benefici enormi. Un team che gode di fiducia e autonomia è un team resiliente, dinamico, propenso all’innovazione e pronto ad affrontare ogni tipo di sfida con determinazione, sicurezza e armonia. Inoltre, le persone che si sentono apprezzate e valorizzate restano fedeli all’azienda, contribuendo con passione e dedizione alla sua crescita. È un modo eccezionale per trattenere i talenti.

Certamente ci possono essere anche delle incomprensioni, a chi non è successo sul posto di lavoro? L’importante è essere aperti al dialogo e risolverle immediatamente, senza che queste diventino, col passare del tempo, motivazioni di attriti tra colleghi che non solo non contribuiscono alla realizzazione del progetto ma possono creare malcontenti all’interno del team.

La fiducia non è un concetto astratto o un semplice slogan motivazionale: non scherzo e sono fermamente convinto di ciò che affermo. La fiducia è una vera e propria filosofia operativa, il collante emotivo e professionale che unisce il team, uno dei pilastri fondamentali e imprescindibili per costruire un futuro di successo, solido e duraturo.

Simone Renzi
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